Come riconoscere gli annunci di lavoro falsi

impariamo a riconoscere gli annunci falsi

Annunci di lavoro fasulli: riconoscerli per evitarli. Quali sono gli aspetti che ci aiutano a evitare truffe e problemi.

L'essere umano non smette mai di stupire... E anche nell'ambito del reclutamento si comporta spesso da lupo.

Esiste un modo per comprendere se un annuncio di lavoro è falso?

Innanzitutto per comprendere la natura del problema partiamo dalla base.

Perché un individuo dovrebbe pubblicare un annuncio di lavoro fasullo?

La risposta più ovvia è perché ci guadagna qualcosa. Normalmente il meccanismo è agganciare le persone per farle lavorare un numero esiguo di giorni attendendo che si licenzino (quando gli è stato fatto un contratto) per pagarle poco o non pagarle affatto. Oppure per farle lavorare da casa, in qualche progetto di telemarketing multilevel multitruffa e multi-che-non-è-un-lavoro.

Cosa cerca un soggetto del genere?

Il meccanismo, dal punto di vista del truffatore funziona bene quando si hanno tante persone da contattare, quindi il soggetto cerca tanti curriculum. Per ottenere un numero di nominativi che gli garantiscano il funzionamento del meccanismo pubblica annunci per posizioni medio-basse promettendo guadagni interessanti, possibilmente in zone depresse.

Capiamo insieme quali sono i segnali E devono far scappare in noi l'allarme.

La posizione

Il truffatore predilige pubblicare annunci per mansioni che possono essere svolte da più grande numero di persone: non cercherà mai un ingegnere nucleare, ce ne sono troppo pochi. Lui cerca un magazziniere, un addetto all'imballaggio, un addetto al volantinaggio o ancora un venditore porta a porta.

Normalmente condisce il job title con frasi eclatanti e d'effetto per rendere più appetibile la sua ricerca.

La zona

Raramente queste truffe NON avvengono in zone con una economia fiorente o comunque con un tasso di disoccupazione al di sotto della media. Il soggetto cerca di operare in una zona depressa facendo leva sulle difficoltà delle persone e sulla loro necessità di guadagni immediati.

L'azienda

Qualche tempo fa, per queste truffe, era in voga la prassi di pubblicare inserzioni con nomi di aziende inventate di sana pianta... Oggi la situazione è cambiata: il truffatore pubblica utilizzando il nome di un'azienda esistente, ignara di tutto, specificando un indirizzo e-mail gratuito. A parte il primo contatto che avviene tramite portale, un aspetto a cui prestare particolare attenzione è l'indirizzo email dei contatti successivi: se vedi indirizzi di libero.it, gmail.com, aol, virgilio, eccetera alza le antenne.

Attenzione però: anche aziende serie ed affidabili utilizzano indirizzi di tipo gratuito per gestire il processo di recruitment

La paga

Un altro segnale importante è la retribuzione promessa: chi promette tanto per ottenere poco nasconde sicuramente qualcosa.

Tieni conto che eventuali corsi di inserimento sono a carico dell'azienda, quindi diffida da chi ti chiede dei soldi per formarti: le aziende serie mettono in preventivo tali costi, e non li addebitano mai al lavoratore. Qualora ciò avvenga, l'azienda detrae il costo dal primo stipendio del lavoratore, non chiede mai i soldi in anticipo. Altro segnale allarmante è la richiesta dell'aziende di acquistare dei kit. Occhio...

Il contratto

Nel momento in cui entri in forze all'azienda, il primo giorno di lavoro, devi avere un contratto firmato. Legalmente non esistono "periodi di prova" senza contratto. No... il periodo di prova (diritto sacrosanto di entrambe le parti) è normato nel contratto. Se vai a lavorare e non ti fanno firmare un contratto diffida, chiedi, e se non ottieni risposte valide rivolgiti a un sindacato. Sei dalla parte della ragione...

Il ruolo dei portali di annunci

Qualcuno potrebbe chiedere:

Ma perché non fate qualcosa arginare il problema?

I portali in generale si occupano solo del primo contatto, mentre la truffa diventa evidente solo dal secondo contatto o ancora più avanti... quindi è difficile per i portali entrare nel merito.

Detto ciò, nel caso di JobNetwork.it, cerchiamo di fare tutto il possibile per evitare situazioni spiacevoli:

  • un meccanismo di regole complesso innalza lo standard delle inserzioni in termini di qualità e aderenza alle leggi;
  • entriamo nel merito di ciascuna inserzione, cercando di comprenderne la natura;
  • con l'uso dell'intelligenza artificiale attribuiamo a ciascuna inserzione un indice di tossicità, determinando con buona approssimazione la bontà dell'annuncio di lavoro
  • per contribuire a risolvere il problema su scala nazionale collaboriamo attivamente con l'UNAR (Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica. Attivo in Italia dal 2003, è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità).

Quando tutto questo fallisce, abbiamo un servizio di segnalazione degli abusi che consente, a partire da un determinato annuncio, di effettuare una segnalazione alla redazione.

Eseguite le opportune verifiche sull'annuncio segnalato la nostra redazione si adopera per rimuoverlo e, in casi normali, per disabilitare l'utenza dell'azienda.