Impariamo a conoscere i truffatori nel mondo del lavoro

Impariamo a riconoscere i truffatori

Approfittarsi delle persone non è mai bello, a maggior ragione non è bello approfittarsi di chi è in una situazione di bisogno.

Chi sta cercando lavoro spesso non ha un lavoro... sottrarre tempo e denaro a queste persone, oltre essere una truffa, è anche una grande meschinità!

Le organizzazioni, perché di questo si tratta, che truffano le persone nel mercato del lavoro agiscono in modo riconoscibile: in un bel momento della trattativa, quando il candidato pensa di "avercela fatta", chiedono qualcosa di strano:

  • Tempo
    fanno firmare al candidato una scrittura privata CHE NON E' UN CONTRATTO DI LAVORO in cui la persona si impegna a effettuare delle giornate lavorative SENZA RETRIBUZIONE, e, in alcuni casi aggiungono una clausola sugli infortuni...
  • Denaro
    chiedono soldi il qualità di una qualche forma di RIMBORSO (certificato medico, visita, documenti amministrativi, ecc)

Vediamo le regole base per evitare fregature.

1 Mai dare soldi

I truffatori li richiedono dando le più svariate giustificazioni: visite mediche, bolli, visto per il lavoro, leggi differenti in paesi stranieri.

Tu raddrizza subito le antenne: chi ti chiede soldi non si sta comportando seriamente. Normalmente, qualora l'azienda ritenesse di imputare a carico di un futuro dipendente una determinata spesa, non chiede soldi prima dell'assunzione, piuttosto li trattiene dalla prima busta paga.

2 Quando qualcosa è troppo bello, puzza di bruciato...

Chi lavora truffando il prossimo lo fa puntando a grandi numeri, il che significa che deve proporre situazioni allettanti per poter produrre un vantaggio in termini di immagine. Quando un'offerta ti sembra troppo bella raddrizza subito le orecchie e stai allerta. Non è detto che sia per forza una truffa ma è importante che tu stia attento! Un lavoro per cui servono poche competenze, si lavora poco e la paga è elevata diciamocelo: non esiste...

3 All'estero truffare è sempre troppo semplice...

Sì, hai capito bene, e non me ne vogliano le aziende residenti al di fuori dall'Italia. Almeno il 50% delle truffe parte da una ipotetica azienda che ha sede in un paese extra Ue.

Il motivo è semplicissimo: fuori dall'Italia e fuori dall'Unione Europea i nominativi sono meno rintracciabili, il truffatore gioca quindi in vantaggio sfruttando prima di tutto l'anonimato e l'inconsapevolezza del candidato.

Sul territorio nazionale hai a disposizione strumenti molto validi per capire con chi hai a che fare: sul sito del Registro Imprese puoi effettuare moltissime ricerche utili a capire se la realtà con cui hai a che fare ha una natura giuridica definita (spendendo qualche euro puoi avere una visura, ossia un documento che contiene tutti i dati aziendali, i soci, le sedi, ecc)

4 Non firmare nulla che non sia un contratto di lavoro specifico o la lettera di preassunzione

La regola si esplica da sola. Per iniziare un rapporto di lavoro, il primo giorno (di solito appena si inizia), devi firmare il contratto di assunzione. Nel contratto normalmente si fa riferimento a un CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro), contiene l'indicazione del luogo di lavoro, la tipologia di contratto (tempo determinato, indeterminato, ecc), le mansioni, il livello di assunzione, ecc.

Il contratto di assunzione non contiene clausole strane (anche perchè sono illegali): patti di prova NON RETRIBUITI, ad esempio.

Se hai qualche dubbio....

Recati a un CAF, un sindacato, la camera di commercio, un centro per l'impiego... Se "puzza di bruciato" è meglio fare una verifica in più!

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